Astana Qazaqstan, Mark Cavendish: “La chiamata di Vinokourov è stata una bellissima sorpresa, siamo stati subito d’accordo su tutto”

Mark Cavendish sta vivendo i primi giorni da corridore dell’Astana Qazaqstan. Di certo il britannico, campione nazionale in carica, non ha trascorso mesi sereni, fra problemi personali e sportivi: la rapina subìta in casa insieme alla sua famiglia, il mancato rinnovo del contratto da parte di quella che poi è diventata la Soudal-QuickStep e il naufragio, ancora prima del varo, del progetto di squadra che avrebbe dovuto poggiare sulle fondamenta della B&B Hotels, formazione cui il velocista dell’Isola di Man aveva inizialmente deciso di legare il suo futuro. Dal punto di vista ciclistico, Cavendish ha trovato però una nuova realtà cui legarsi dopo la chiamata dell’Astana Qazaqstan.

“La cosa più importante è stato il modo in cui Alexandr Vinokourov (il manager della squadra kazaka – ndr) mi ha parlato, in maniera molto ottimistica. Non c’è stato nulla da negoziare – le parole di Cavendish raccolte da L’Equipe – È stato tutto molto semplice, non ho avuto bisogno di dimostrare chissà che o di esporre le mie ‘qualifiche’. Vinokourov ha voluto definire gli obiettivi insieme a me ed è stato molto stimolante. Siamo stati d’accordo su tutto”.

Cavendish parla anche dell’ormai celeberrimo record di vittorie di tappa al Tour de France: “Tutti sanno che ho costruito la mia intera carriera sul Tour e come questo mi abbia dato modo di mettere in atto uno splendido percorso agonistico. Quindi, sarò felice se potrò essere di nuovo al via. Ma tutte queste storie legate al record di successi non sono io a metterle in piedi. In questi anni sono maturato molto come persona, ho dei figli e mi sono reso conto che il mio obiettivo è anche quello di essere d’ispirazione per loro e per le altre persone. I miei figli non guardano solo ai miei risultati, ma ammirano anche quello che fanno gli altri corridori. Quindi, se potrò giocare un ruolo, anche piccolo, nel contribuire a creare questo modo di pensare negli altri, continuerò a gareggiare finché potrò”.

Il britannico, 37 anni, si sofferma su quanto è successo a lui e alla sua famiglia: “Negli ultimi tempi abbiamo dovuto affrontare tante cose – le sue parole – Sono stato preoccupato per la mia sicurezza e quella dei miei cari e sono grato a Vinokourov per il tempo che mi ha lasciato per concentrarmi su questi problemi e per fare in modo che la mia famiglia stesse bene. Già questo ti dà l’idea del tipo di atmosfera che c’è all’Astana. È una bella cosa”.

E la B&B di Jerome Pineau? “Non è andata come si sperava, ma non potevo star lì a piangermi addosso. La vita mi ha insegnato che devi assorbire quel che ti succede e passare oltre. È arrivata la chiamata di Vino, che è stata inaspettata e anche una bellissima sorpresa. Ora sono felicissimo, la squadra mi ha accolto benissimo e sono contento che tutto stia per ricominciare. Sono molto emozionato”.

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